venerdì 26 marzo 2010

Preservare senza imbalsamare

Sono alcuni decenni che va di moda il pragmatismo. Non l'ho mai digerito. Governare o amministrare l'oggi per il domani, fare tanto per fare senza una prospettiva, una visione d'insieme che colleghi quello che si fa oggi per il futuro porta sicuramente ad ottenere risultati elettorali, al successo, alla visibilità, ma non sempre questo coincide con l'interesse del paese, si chiami esso Nus, Valle Aosta, Italia, Europa, o il Mondo. Qualche esempio ? lo scempio sull'inquinamento del clima, delle risorse idriche, dell'erosione del territorio, dell'aumento costante e continuo dei costi dei servizi alla persona, siano essi neonati, anziani, disabili o persone "normali" che non godono di buona salute. E'inutile pagare il tiket se poi quei soldi servono per pagare una infermiera che viene distolta dal servizio alle persone in corsia. Privatizzare la gestione idrica non serve se poi un'azienda anonima si occupa del servizio e in paese e nelle frazioni, si chiudono le fontane, si perde la memoria sulla sorgenti e su un guasto nessuno può far nulla senza un intervento esterno. Ho un pò divagato, ma torniamo a noi. Non bisogna aver paura di sognare un paese bello, migliore, dove tutti abbiano il loro tornaconto ma prima venga quello della collettività. Potere, denaro, sempre di più, per fare cosa ? comprarsi l'eternità ? L'amicizia? No grazie. C'è un detto che deve farci riflettere: "Quando l'ultimo pesce sarà pescato, l'ultimo albero tagliato, l'ultimo fiume avvelenato ci accorgeremo che non possiamo mangiare i soldi." Sognare e un pò di incoscienza porta a definire dei progetti e qualche volta i progetti prendono gambe e camminano. Domani e dopodomani Nus ha la possibilità, la prima volta nella sua storia, di scegliersi gli amministratori, vi pare poco ? Basta con liste e candidati calati dall'alto, scelti non in base alle capacità, ma alle opportunità, alle fedeltà. Fedeltà a chi ? Al proprio paese, o al partito-movimento ? La scommessa si poteva anche perdere, ma, come ho imparato sin da piccolo, le uniche battaglie perse son quelle che non si fanno. Domani si può scegliere e se solo saremo in duecento, sarà una svolta importante, non si tornerà più indietro e le prossime tornate elettorali dovranno fare i conti con questo precedente. Certo di strada ne rimane ancora da fare, il programma deve essere metabolizzato da tutti, sopratutto dai candidati, ma....ma....basta tenere la barra dritta, tutto non si potrà fare subito, ma quel poco o tanto si faccia guardando al paese con la direzione giusta,coinvolgendo la popolazione e non gli interessi delle singole persone. Le primarie non sono solo una novità elettorale, dovranno servire anche ha cambiare metodo e cose, le scelte importanti potranno anche essere per alcuni impopolari, ma, come ho detto, prima dei notabili, delle corporazioni, delle "famiglie" deve venire il paese. Alla prossima puntata, "vostro" a. bortot

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